Simboli della segnaletica dei sentieri del C.A.I.
Un po' di storia | ||
L'inizio
della segnalazione dei sentieri ci indica, grosso modo, il periodo storico
in cui l'andare a piedi cessò di essere solo una necessità
della popolazione rurale per diventare un impiego del tempo libero aperto
a tutti. Il periodo in cui la segnalazione dei sentieri ebbe inizio si
può datare intorno al 1880-1890. Ci furono comunque sporadici casi
precedenti di segnaletica.
Siu ha notizia che, intorno agli ultimi decenni del
secolo scorso, per iniziativa di singole persone, prevalentemente iscritte
al CAI, iniziò la segnaletica dei sentieri. In quegli stessi anni, si costituì in Lombardia
la Federazione Prealpina che aveva il suo centro operativo a Milano
e nella zona di Lecco. Essa si organizzò specificatamente per
le segnalazioni in montagna e nel 1906 si fece carico del nascente gusto
degli escursionisti di seguire itinerari segnalati costituendo una commissione
denominata "Consorzio per le segnalazioni in montagna" con
sede presso il Touring Club Italiano. Nell'immediato dopoguerra ci fu un periodo di riorganizzazione e nel 1923 venne fondato a Torino la CAEN (Confederazione Alpinistica Escursionistica Nazionale) che raccoglieva l'eredità della Federazione Prealpina e che nel 1927 si trasformò in FIE (Federazione Italiana Escursionismo), tuttora esistente. Il CAI, a dire il vero, in quel periodo, segnava certamente alcuni itinerari, ma, in generale, più per volontà dei propri iscritti che per direttive emanate dalle Sezioni, avendo allora questo Ente come scopo primario, lo studio, la scoperta e la salita delle montagne. Un capitolo a parte lo merita la S.A.T (Società
degli Alpinisti Tridentini) confluita, a suo tempo, nel CAI. Al termine della seconda guerra mondiale e passati gli anni faticosi della ricostruzione, nel 1950 a Maresca (PT) si riunirono le Sezioni CAI dell'Emilia-Romagna e della Toscana tracciando per la prima volta una normativa intersezionale per una segnaletica unica che si basava su una bandierina rossa/bianca/rossa con al centro (campo bianco) un numero apposto con vernice nera ad indicare l'itinerario. Questa indicazione fu adottata anche da altre sezioni vicine. Nel frattempo, altre sezioni si organizzarono e segnarono sentieri; degna di nota, è la Sezione CAI-UGET di Torino che collaborò attivamente a segnalare un vasto arco di territorio che andava dal Monviso al Gran Paradiso, alla Valle dell'Orco a seguito della costituzione nel 1951 della "Commissione per i sentieri della provincia di Torino" sotto l'egida dell'EPT di Torino. Il 30 aprile 1989, l'Assemblea dei Delegati di Gardone
approvava all'unanimità la costituzione della Commissione Centrale
per l'Escurisionismo (CCE), sancita ufficialmente dal Consiglio Centrale
riunito a Milano il 12 gennaio 1991. I risultati non tardarono ad arrivare; ad esempio, la Commissione escursionismo LPV, nel 1994, pubblicò il manuale "La segnaletica dei sentieri" che si basava sulle norme fissate dal "Trattato Maresca": bandierina rossa/bianca/rossa con numero distintivo dell'itinerario e segnale di richiamo con riga bianca/rossa. Nel 1996, questo concetto di segnaletica viene ribadito dalla CCE che pubblica il libro "Sentieri, segnaletica e manutenzione" che regolamenta una materia che era stata gestita sino ad allora con dedizione, ma senza normativa, dalle Sezioni. Nel 1998, è stata pubblicata la seconda edizione del libro, inserita nella collana "Quaderni di escursionismo CAI" (Quaderno n. 1). |